Amo la tua anima

Dino Formaggio

«È un mondo di infanzia, di sogno, di campagne fiorite, di carri, di siepi, di albe e di tramonti, di campane, di strade bianche». Così, scrivendo al professor Banfi pochi giorni dopo il suicidio di Antonia Pozzi, Dino Formaggio definiva l’intesa «fortemente spirituale» di cui è testimone l’epistolario pubblicato, per la prima volta, in questo libro. Alle lettere di Dino, che fanno rivivere con accenti lirici il paesaggio e l’umanità delle pianure e delle Prealpi lombarde, si aggiungono alcune cartoline e fotografie di Antonia, da affiancare a quelle già raccolte nel precedente volume Soltanto in sogno.
Nel passaggio cruciale tra il 1937 e il 1938, seguiamo il dialogo tra due «anime» che si scambiano letture e progetti di vita. Nell’ultima estate, Dino scrive la tesi di laurea e si prepara alla sua futura carriera di insegnante e di studioso, Antonia (che solo dopo la morte sarà conosciuta per le sue poesie) traduce un romanzo tedesco, Lampioon, pervaso da quell’ansia di vagabondaggio e di comunione con la natura che è la nota più viva di queste lettere. Poi, con l’autunno, in un’Italia rabbuiata dalla «repressione barbara e retrograda di ogni voce umanitaria», le strade si separano tragicamente.

Dino Formaggio, Amo la tua anima. Lettere ad Antonia Pozzi, con Altre lettere a Dino di Antonia Pozzi, a cura di Giuseppe Sandrini con la collaborazione di Lucia Pretto
cm. 15×21, pagine 128
dicembre 2016

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